Premessa

Questo mio blog nasce con l'intento di svolgere un esame universitario ma non solo. Ho voluto scegliere l'arte, in particolare quella a cavallo tra '800 e '900, che è una delle mie più grandi passioni, proprio per poter dare un continuo a questo progetto e diffondere ai visitatori del blog le mie conoscenze ed esperienze personali riguardo a questo mondo.

venerdì 5 febbraio 2010

La sublime esecuzione di Antonio Canova

Un processo quasi matematico dove la sensualità è addirittura accentuata dalla componente assolutamente mentale della carne trasfigurata in pensiero prima di diventare marmo.

Canova incarna i principi neoclassici di Winkelmann, sia nel disegno sia nella scultura, più di quanto non abbiano fatto i contemporanei dello studioso e storico d’arte tedesco.
Dei disegni, che mostrano un’attenzione costante per il nudo maschile e femminile, molti sono gli studi dall’antico risalenti al primissimo periodo romano e ancor più le cosiddette Accademie, cioè le esercitazioni dal vero. La ragione di tali numerosi disegni di nudo, in specie dal vero, sta in primo luogo nella necessità di farsi la mano, di prendere cioè la massima confidenza con i soggetti ritratti, in secondo luogo nell’utilità della costituzione di una casistica quanto più ampia di atteggiamenti, posizioni ed espressioni da impiegare nello studio e nella definizione delle opere scultoree di cui l’artista veniva via via incaricato. Tuttavia Canova fissa i suoi primi pensieri in modo assai sintetico, al fine di suggerire gli elementi caratterizzanti l’opera finita.


La prima opera che Canova realizzò una volta arrivato a Roma fu "Teseo è il Minotauro", che esprime quanto Canova fosse intimamente legato alle teorie del Winkelmann. Infatti l’eroe, seduto sul mostro che ha appena ucciso, è rappresentato dopo la lotta: il momento scelto dall’artista è successivo quindi all’azione; nella tranquillità della posizione di riposo Teseo mostra la sua anima grande che è di nuovo in sintonia col corpo perché non più preda delle passioni violente.

Scopo di Canova è il raggiungimento della bellezza ideale, che i greci avevano realizzato e di cui avevano scritto anche gli artisti del Rinascimento, cioè quella derivante da un’idea del bello che l’artista forma nella mente dopo aver constatato l’impossibilità di trovare un corpo perfetto in natura. A tale bellezza si può pervenire tramite la massime padronanza della tecnica scultorea e imitando la scultura classica.
Il materiale usato da Canova è il marmo, materiale che riteneva adatto a rendere la morbidezza e la flessibilità della carne. Molte sculture furono totalmente o parzialmente trattate con cera rosata o ambrata dall’artista perché il colore del marmo finito fosse simile all’incarnato.

Una delle opere più significative di Antonio Canova è "Amore e Psiche", che rappresenta la grazia e la bellezza tradotta in forma perfetta.